E a sorpresa sono proprio le donne, anzi due donne, a mettere in crisi il fronte della sfiducia al governo e in particolare i finiani. Dopo il 'no' motivato di Maria Grazia Siliquini, che dopo aver disertato la riunione dei finiani della scorsa notte, ha tenuto tutti fino all'ultimo col fiato sospeso su come avrebbe votato, è piombato sulle truppe finiane il voto a sorpresa di Catia Polidori, anch'essa contraria a sfiduciare il governo. Sconcerto e rabbia tra i futuristi: "Se Catia ce l'avesse detto ieri sera alla riunione - osserva gelido Benedetto Della Vedova uscendo col volto scuro dall'aula - sarebbe stato, come dire? Più elegante...".
Più indignato Luca Barbareschi, che parla di voto "vergognoso" e spiega a chiare lettere che la Polidori è stata "minacciata": "La Polidori è stata minacciata per le sue aziende. Le hanno detto che le chiudevano le sue aziende". "Meglio perderle per strada, persone di questo tipo" - ha aggiunto - riferendosi alla ormai probabilmente ex compagna di partito. "Questa - ha detto ancora - è corruzione di pubblico ufficiale. Sappiamo per certo che la Polidori, la cui azienda di famiglia è il Cepu, ha ottenuto rassicurazioni che la favoriscono". Il voto della Polidori ha creato comunque una forte tensione nell'Aula della Camera tra Futuro e libertà e la Lega. Ad un certo punto alcuni deputati del Carroccio hanno incominciato ad inveire contro il finiano Giorgio Conte che, stando a quanto riferito da una deputata del Pdl, ha gridato 'troia' all'ex finiana Catia Polidori subito dopo il suo no alla sfiducia. Sono dovuti intervenire i commessi per evitare il contatto tra i parlamentari.
Catia Polidori (Città di Castello, 3 luglio 1967) è una politica e imprenditrice italiana. Laureata in scienze economiche e bancarie, con specializzazioni in Belgio e negli Stati Uniti, imprenditrice, eletta alla Camera dei deputati nel 2008 per il Popolo della Libertà, è membro della commissione attività produttive, commercio e turismo. È inoltre presidente nazionale dei giovani imprenditori della Confapi dal 2005, membro della Fondazione Farefuturo e direttore esecutivo della Fondazione Italia USA. Nota per essere una fedelissima di Gianfranco Fini, nell'agosto del 2010 abbandona il gruppo parlamentare del PdL per aderire a quello di Futuro e Libertà per l'Italia. Il 14 dicembre 2010 completa la parabola vota contro la sfiducia al Governo Berlusconi IV, andando contro il suo partito.