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03 dicembre 2011

Il Terzo Polo: “Si profila una stangata per i contribuenti italiani, ma ''indispensabile'' per evitare il peggio”

   Si profila una stangata per i contribuenti italiani, ma ''indispensabile'' per evitare il peggio, ossia che l'Italia diventi tra i maggiori responsabili della crisi dell'Eurozona. E' questo, in sostanza, il giudizio del segretario del Pdl, Angelino Alfano, e dei leader del Terzo Polo (Pier Ferdinando Casini, Francesco Rutelli e Benedetto della Vedova) che oggi, in incontri separati, sono stati ricevuti dal Presidente del Consiglio, Mario Monti, per l'illustrazione della manovra.

   Alle 21 sarà la volta del Pd con il segretario Pier Luigi Bersani. Domani il giro di consultazioni si concluderà con le parti sociali e con gli enti locali. Non è escluso poi che il Consiglio dei Ministri, inizialmente annunciato per lunedì 5 dicembre, venga anticipato a domani pomeriggio. Al momento non c'è alcuna convocazione.

   Al termine degli incontri una semplice dichiarazione alla stampa da parte dei leader dei partiti, senza le domande dei giornalisti. Toni preoccupati ma rassegnati e la consegna del silenzio sulle misure specifiche. Sui loro volti la preoccupazione per ciò che i partiti che appoggiano il governo tra breve dovranno votare in Parlamento. ''Una medicina amara ma inevitabile''. Monti, insieme ai ministri Corrado Passera (sviluppo economico), Elsa Fornero (welfare) e Piero Guarda (rapporti con il Parlamento), hanno presentato una manovra di circa 25 miliardi (forse 24), la cifra circolata negli ultimi giorni.

   E avrebbe confermato gli interventi sulle pensioni, sulla tassazione della casa, sull'IRPEF, anche se questa misure deve ancora essere definita. Nel pacchetto anche la probabile introduzione del ticket sui ricoveri e una stretta alle spese della sanità per 2,5 miliardi nel 2012. A livello tecnico qualche ulteriore indicazione è trapelata. Dalla super-Ici (o Imu, se si vuole utilizzare il termine previsto nel decreto sul federalismo municipale) saranno probabilmente esentate le prima case con un basso valore catastale.

   L'asticella potrebbe essere fissata a 50.000 euro. Anche l'aliquota sulle prima case di valore più elevato (e quindi sottoposte all'Ici) dovrebbe mantenersi ad un livello contenuto, ma questi 'sconti' saranno compensati dagli altri immobili. Certa la rivalutazione dei valori castali probabilmente del 15% Ancora da definire anche l'aumento delle aliquote Irpef. I tecnici stanno valutando la possibilità di applicare il 2% in più solo sull'ultima aliquota, quella del 43% (che andrebbe al 45%) che si applica sui redditi sopra i 75.000 euro. Potrebbero essere allora salvati i redditi tra 55.000 e 75.000 euro che hanno attualmente l'aliquota del 41%. Il pacchetto è completato da misure per lo sviluppo e per la lotta all'evasione come la tracciabilità dei pagamenti a partire da 500 euro, gli sgravi Irap alle imprese, gli incentivi all'assunzione di giovani e donne, il credito di imposta sugli investimenti in ricerca, la proroga dello sconto fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici.

   Alfano, accompagnato all'incontro dai capigruppo di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, ha parlato di ''decisioni difficili'' che Monti deve prendere. D'Altra parte ''non è stato chiamato per fare passeggiate nei giardini di villa Madama''. Sarà, ha riferito ''una manovra severa che - ha aggiunto - serve oggi per non far stare peggio l'Italia di domani. Il Paese non può sottrarsi al compito di agevolare la fuoriuscita dalla crisi dell'intera Europa''. Il segretario del Pdl ha chiesto a Monti di ''procedere con equità, distribuendo i sacrifici in base alla capacità dei singoli contribuenti e facendo sì che a pagare non sia chi ha sempre versato onestamente il tributo allo Stato''.

   Casini ha detto senza mezzi termini che la manovra sarà ''severa, molto pesante'' ma ''quando il medico arriva in casa, difficilmente prescrive medicine buone. Le medicine sono sempre amare ma evitano al paziente di morire''. Il leader dell'Udc ha chiesto a Monti una particolare attenzione verso la disabilità e le famiglie ''ripristinando le detrazioni'' il cui taglio è previsto nella delega fiscale per un totale di 4 miliardi nel 2012 e ulteriori 16 nel 2013. In effetti, una delle ipotesi circolate è che i 25 miliardi di manovra includerebbero anche l'attuazione delle delega fiscale, con una selezione dei tagli agli sgravi evitando di colpire le fasce deboli o l'introduzione di nuove misure per alleggerire la decurtazione.

   Francesco Rutelli (Api), ha posto l'accento sulla necessità che ''in parallelo'' alla manovra con i sacrifici ai cittadini siano portati avanti anche i tagli ai costi delle istituzioni e della politica. Pure Della Vedova (capogruppo del Fli a Montecitorio) ha giudicato la manovra ''una medicina amara'' ma solo così ''l'Italia ce la farà sul fronte dei conti pubblici e aiuterà l'Europa ad avviare a soluzione la crisi finanziaria''. Della Vedova, infine, ha sollecitato oltre all'attenzione alle famiglie, anche misure per le liberalizzazioni e volte a favorire l'attività delle imprese.