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05 dicembre 2011

''Non siamo contenti della manovra, ma siamo convinti e consapevoli che la strada da percorrere sia questa''. Lo ha affermato il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini

   ''Non siamo contenti della manovra, ma siamo convinti e consapevoli che la strada da percorrere sia questa''. Lo ha affermato il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che rivolgendosi al Pd e al Pdl ha chiesto uno stop ''alla politica dello scaricabarile'' ed ha chiamato tutti ad ''assumere la logica della condivisione'' dando vita ''ad un coordinamento dei gruppi parlamentari chiaro e trasparente''.

   Casini, intervenendo in Aula alla Camera dopo l'informativa del Presidente del Consiglio, Mario Monti, sul provvedimento approvato ieri, ha sostenuto che ''un Parlamento serio, prima di giudicare la manovra, cerca di capire il momento. L'euro è sotto attacco, l'Italia è sull'orlo del baratro. Dobbiamo chiederci quanto costerebbe l'uscita dell'Italia dall'euro o il crollo della moneta.''.

   Il leader Udc ha aggiunto che molti dei contenuti della manovra vanno nella direzione di ciò che il suo gruppo ha chiesto da diversi anni: ''scelte dolorose sulla previdenza, l'abolizione delle province, perplessità per l'abolizione dell'ICI''. ''Per mesi abbiamo ripetuto, non senza derisioni delle vestali del bipolarismo - ha concluso Casini - che solo un governo di responsabilità nazionale avrebbe potuto fare quelle scelte dolorose che la politica non è stata capace di fare. Oggi siamo chiamati a fare uno sforzo superiore perché' la politica non è commissariata. Basta falsi alibi. Il bene comune deve tornare ad essere la stella polare della politica''.