"Quello che dobbiamo fare è ricostruire un'identità, sarà un nuovo giorno e noi lo vivremo". Per farlo appieno servono fiducia, regole, uguaglianza, merito e qualità. Alleanze, certo. Ma mai più le vecchie e rissose coalizioni che hanno caratterizzato il centrosinistra in passato. Dario Franceschini, per la presentazione del suo programma, sceglie una scenografia sobria e chiude citando padre Turoldo e "il giorno nuovo da vivere" (sulle note di Better Days di Springsteen). E difende le primarie aperte agli elettori, oltre che agli iscritti al Pd: "Non alziamo barriere".
Dal podio in plexiglas trasparente Franceschini disegna la sua idea del Pd del futuro ("che trova la sintesi e che sa scegliere e decidere"). Che sarà aperto, solido ("senza rispolverare i modelli di 50 anni fa"), laico e radicato sul territorio. Che non teme le primarie e che saprà rinnovare i gruppi dirigenti senza scadere "nel nuovismo scelto dall'alto".
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