Atenei, governance, docenti , diritto allo studio. Questi i quattro ’capitoli’ sui quali interviene la riforma dell’Università. Di seguito i contenuti del disegno di legge relativo come riferiti dal ministero dell’Istruzione, per quanto riguarda il funzionamento degli atenei, con l’indicazione dell’intervento, la situazione attuale, quando esiste, e quella futura. Possibilità per gli atenei di fondersi tra loro o aggregarsi su base federativa per evitare duplicazioni e costi inutili. Come è: oggi università vicine non possono unirsi per razionalizzare e contenere i costi. Come sarà: ci sarà la possibilità di unire e federare università vicine, anche in relazione a singoli settori di attività, per abbattere costi e aumentare la qualità. Introduzione della contabilità economico-patrimoniale uniforme secondo criteri nazionali concordati tra Miur e Tesoro. Come è: i bilanci delle università non sono chiari e non calcolano la base di patrimonio degli atenei. Come sarà: i bilanci dovranno rispondere a criteri di maggiori trasparenza. Debiti e crediti saranno resi più chiari nel bilancio. Riduzione dei settori scientifico-disciplinari, dagli attuali 370 a circa la metà (consistenza minima di 50 ordinari per settore). Come è: ogni professore è oggi rigidamente inserito in settori scientifico disciplinari spesso molto piccoli, anche con solo 2 o 3 docenti.