Approvato in via definitiva in Parlamento il Ddl sulla sicurezza attende solo la firma del Capo dello Stato e la pubblicazione in Gazzetta per entrare in vigore. Il provvedimento sarà operativo il quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione in G.U. e, probabilmente, entro il mese di agosto. Cosa cambierà a breve per gli immigrati?
Come si legge sul sito del Ministero dell’Interno sono sostanzialmente cinque le macro aree di intervento individuate nel provvedimento:
- immigrazione clandestina;
- criminalità organizzata;
- criminalità diffusa;
- sicurezza stradale;
- decoro urbano.
I punti chiave della riforma rigurdano il contrasto alla crimininalità organizzata, introducendo sanzioni più aspre per i reati mafiorsi e il traffico di esseri umani. La linea del rigore in determinati settori è stata accompagnata da quella di maggiore tutela contro ogni forma di sopraffazione e violenza ai danni dei soggetti cosiddetti deboli della popolazione; sono state, infatti, aggravate le pene per i delitti contro le persone disabili e contro i minori. Particolare attenzione è stata rivolta anche ai luoghi di commissione del reato: sanzioni maggiori per i colpevoli di delitti compiuti vicino alle scuole.
Questi in breve i punti chiave della riforma:
- l’introduzione del reato di ingresso e permanenza clandestina nel Paese;
- il prolungamento fino a 180 giorni dei termini di trattenimento nei centri di identificazione ed espulsione;
- le associazioni di volontari per il presidio sul territorio ( c.d. ronde);
- restituzione più rapida alla collettività dei beni sottratti alla mafia;
- la corresponsabilità dei dipendenti pubblici collusi;
- l’obbligo di denuncia dei tentativi di estorsione da parte delle imprese, pena l’esclusione dalle gare di appalti pubblici;
- il regime carcerario più duro per i sottoposti al 41 bis ;
- l’inasprimento delle sanzioni per i guidatori in stato di ebbrezza, e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti;
- stop ai matrimoni di convenienza.
Il reato di ingresso e soggiorno illegale in Italia sarà dunque punito con un’ammenda da 5mila a 10mila euro, e sarà contestato a tutti gli stranieri che, alla data di entrata in vigore della legge, “si trattengono” sul territorio dello Stato in violazione delle disposizioni del Testo unico immigrazione, a prescindere da quando è avvenuto il loro ingresso in Italia. Poiché questo è il dato letterale della norma, che peraltro corrisponde all’intenzione del Parlamento di sanzionare indistintamente tutti gli irregolari, non è corretto sostenere che il nuovo reato si applicherà solo agli stranieri che entreranno in Italia dopo l’entrata in vigore della legge.
Le nuove norme, inoltre, prevedono che per avere la cittadinanza si dovranno pagare 200 euro. Per il permesso di soggiorno invece il contributo sara’ fissato dai ministeri dell’ Interno e dell’Economia e potra’ oscillare tra gli 80 e i 200 euro. Il coniuge straniero di un cittadino italiano puo’ acquisire la cittadinanza quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se risiede all’estero.
Chi attualmente occupa alle sue dipendenze un lavoratore, anche domestico, sprovvisto di permesso di soggiorno già commette un reato punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa di 5.000 euro per ogni lavoratore impiegato.
Dopo l’entrata in vigore della legge i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio avranno l’obbligo di denunciare gli stranieri irregolari. Questo obbligo non riguarda il privato cittadino né, tanto meno, chi opera per conto di associazioni o strutture private di assistenza.
Nel provvedimento trovano posto le ronde, fortemente volute dalla Lega: associazioni di cittadini potranno segnalare alle forze dell’ordine situazioni di disagio sociale o di pericolo. Saranno iscritte in elenchi, non potranno essere armate e prioritariamente dovranno essere formate da ex agenti. In arrivo anche il ‘registro dei clochard’: coloro che sono senza fissa dimora saranno schedati in apposito registro istituito presso il Viminale