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25 luglio 2009

Nicola Adamo Pd “no a distorsioni confronto congressuale”

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''E' fuor di dubbio che la designazione del candidato presidente alle prossime elezioni regionali non e' il dispositivo delle tesi congressuali. E' altrettanto vero, pero', che lo svolgimento del congresso PD in Calabria non puo' omettere e non puo' prescindere da una analisi della esperienza di governo che Loiero e il Centrosinistra stanno sostenendo alla Regione''. Lo afferma Nicola Adamo, capogruppo Pd alla Regione Calabria e coordinatore regionale della mozione Franceschini.
''Fermo restante, allora, che saranno le primarie a sciogliere il nodo del candidato presidente - dice Adamo - cio' non esime prima di tutto la maggioranza che esprimera' l'esito congressuale ad assumersi la responsabilita' di indicare alle stesse primarie la proposta di candidatura alla Presidenza della Regione''.
''Il ragionamento del sen. Bruno, quindi - sostiene Adamo - e' stato fin troppo chiaro quando egli dice che se dovesse vincere la mozione Bersani verosimilmente designera' Loiero.
Parimenti, il sen. Bruno rivendica, nel caso dovesse vincere Franceschini, il diritto a poter non proporre la riconferma di Loiero''.
''Allora basta con le mistificazioni: nessuno, ne' tantomeno il sen. Bruno, intende dire che se si sceglie la mozione Bersani cio' diviene una limitazione della dialettica congressuale o addirittura - conclude Adamo - un veto pregiudiziale per impedire una valutazione serena sull'operato della Giunta Regionale e della esperienza di governo del Centrosinistra in Calabria. In ogni caso, e' bene che si abbia presente che il candidato Presidente della Giunta dovra' rappresentare l'intero partito e una intera coalizione; e' nelle cose, quindi, che non tutto potra' essere risolto nella dialettica delle mozioni congressuali.
Il monito del sen. Bruno, allora, e' rivolto a fare chiarezza al fine dell'assunzione di responsabilita' del gruppo dirigente PD che sara' deciso dal congresso. Non poteva sfuggire, inoltre, il richiamo dello stesso sen. Bruno alla responsabilita' collettiva dei gruppi dirigenti sia quando fa riferimento alla stipula di un patto di reciproco riconoscimento e di lealta' al PD impegnandoci tutti sin da ora, anche se minoranza, a rimanere nel Partito e sia quando non esclude a priori la riproposizione automatica, semplicistica e verticalizzata degli schieramenti congressuali nazionali in Calabria. Allora non si vada avanti con forzature e distorsioni