Le prossime elezioni regionali, quelle che nella primavera (probabilmente alla fine di marzo) interesseranno circa tredici Regioni, introdurranno una novità assoluta in terra di Calabria. La Regione ha, infatti, approvato, il 6 agosto 2009, la proposta di legge della Giunta Loiero che istituisce le Primarie obbligatorie per tutti quelli che intendono candidarsi alla presidenza della Regione.
L’articolo due della legge - che probabilmente a causa del periodo estivo non ha ottenuto la meritata attenzione - prevede: “I partiti e i gruppi politici che intendono presentare liste elettorali per l’elezione del Consiglio regionale […] partecipano alle «elezioni primarie» e, a pena della esclusione dal rimborso di cui all’articolo 15, alle elezioni regionali candidano alla carica di Presidente della Giunta regionale il candidato della rispettiva lista che ha ottenuto il maggior numero di voti nella «elezione primaria»”. Quindi i partiti che disertano le Primarie e scelgono il candidato presidente nelle segrete stanze rischiano di perdere i finanziamenti regionali.
Il meccanismo “studiato” per le Primarie calabresi prevede uno strano sistema di voto: quando gli elettori vanno al seggio possono scegliere tra un numero di schede pari a quello delle liste che partecipano: sulla scheda scelta pubblicamente (svelando quindi il proprio orientamento) segnano il nome del proprio candidato preferito (oppure, perché no, votano in massa per il candidato più improbabile o più debole dello schieramento avversario). Proprio riferendosi a ciò, l’Italia dei Valori, per bocca di Antonio Di Pietro e Luigi De Magistris, ha già manifestato la sua contrarietà alla norma, definita Legge Truffa.