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24 novembre 2011

'Fausto Bertinotti: 'La sinistra politica non la vedo più. E' interamente richiusa dentro il recinto. E dentro il recinto non c'è libertà”

   ''La sinistra politica non la vedo più. E' interamente richiusa dentro il recinto. E dentro il recinto non c'è libertà: bisogna obbedire''. Così Fausto Bertinotti, in un'intervista concessa a Piero Sansonetti per il settimane Gli Altri in edicola da venerdì, descrive la situazione politica attuale e la condizione della stessa sinistra italiana.

   Bertinotti fa un'analisi lucida e a tinte fosche del governo Monti: ''Oggi, in Italia, anche chi dice che il governo Monti è una buona soluzione, ammette che è stata sospesa la democrazia. E dice che sospendere la democrazia era un passaggio necessario. In nome di che? Di una emergenza economica. Nella scala dei valori l'economia viene prima della democrazia''.

   Rivolgendosi al direttore de Gli Altri, l'ex presidente della Camera domanda: ''Ti ricordi di quando si parlava della doppiezza dei comunisti, riferendosi a Togliatti? Si diceva: 'I comunisti usano la democrazia ma la considerano solo un mezzo per arrivare ai loro fini. Hanno due facce'. Mi pare che oggi dovremmo parlare di doppiezza dei liberali. Considerano la democrazia un 'optional', che se contrasta coi loro disegni politici ed economici è meglio sospendere''.

   Bertinotti ragiona anche su cosa abbia cambiato profondamente la scena politica, in senso neo-autoritario: ''L'irrompere di una forza costituita da tutto ciò che è intorno alla Banca centrale europea, dall'asse politico intergovernativo franco-tedesco e dal partito dei creditori. E' questa forza che assume il comando dell'Europa e abolisce le sovranità nazionali e popolari. Da agosto in poi è iniziato il salto di qualità e si è manifestato il 'golpe'. Io dico che questa è una rivoluzione dall'alto. E cioè un atto di 'modernizzazione' che avviene attraverso un nuova forma di autoritarismo''.

   Da dove ripartire dunque? Secondo Bertinotti bisogna ''Fare uscire la sinistra politica, o almeno una parte della sinistra politica, dal recinto. Ma da sola non ce la fa. A me sembra che la ripresa di una iniziativa politica stia solo al di fuori del recinto. Nei movimenti, in pezzi di sindacato, che mantengono la propria indipendenza politica. Credo che bisogna ricostruire una sinistra di massa, capace di incidere, di modificare il senso comune. Ma non credo che questa sinistra nuova possa rinascere da operazioni politiche condotte dai partiti o da pezzi di partiti. Si deve ricominciare da campo'.