A stretto giro è arrivata la risposta di Loiero. Una risposta forte nei contenuti ma non di totale chiusura rispetto all’ipotesi avanzata da Callipo: «A pochi giorni dalla presentazione delle liste, dopo le primarie e con il Pd compattato sul mio nome, probabilmente dovuta alla pressante insistenza e crescente sensazione del pericolo dei suoi stessi alleati, la proposta di Callipo di un passo indietro concordato appare quanto meno un azzardo e mostra evidenti contraddizioni. E tuttavia se ne può parlare». Certo, non che siano tutte rose e fiori. E Loiero non perde occasione per ribadirlo: «Le critiche di Callipo sono inaccettabili.
Ed è assurda la sua pretesa di abiura da parte mia per cinque anni di governo di cui rivendico invece i buoni risultati, grazie al lavoro di quella giunta di cui Callipo è stato lì lì per far parte: l’accordo non si è fatto perché chiedeva l’assessorato alle Attività produttive con evidente conflitto d’interessi che ci avrebbe messo in difficoltà per quello che sosteniamo nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri». «Se quella di Callipo è una sfida vera e non una tattica difensiva io sono pronto ad accettarla e non dubito che il Pd e i partiti della coalizione faranno altrettanto. Anche in condizioni di fatto che la smentiscono, non voglio eluderne il senso della proposta. Si può pensare, perché no, a quella figura di candidato che lui intravede, solo che rivendico, come minimo, la necessità di proporla io che ben conosco la realtà della Calabria».