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13 febbraio 2011

Fabrizio Cicchitto, replicando alla sfida lanciata da Gianfranco Fini

    "La ferita istituzionale fondamentale costituita da un Presidente della Camera in prima fila nello scontro politico col Presidente del Consiglio insieme all’invasione di campo della Procura di Milano, non è risolvibile certamente con la paradossale sfida alle duplici dimissioni". Lo ha affermato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, replicando alla sfida lanciata da Gianfranco Fini dal palco del congresso di Futuro e Libertà, ovvero le sue dimissioni immediate da Presidente della Camera e le contemporanee dimissioni di Silvio Berlusconi da premier.

    "Sul terreno politico il Fli è un coacervo di contraddizioni: il suo gruppo dirigente riparla in questo congresso di ’destra moderna’ e nel contempo si è collocato nel Terzo Polo centrista guidato da Casini e oggi addirittura oscilla fra questa ipotesi terzoforzista e addirittura quella di entrare a far parte di un fronte popolare da Vendola, al Pd, all’Udc forse a Di Pietro che è esattamente la negazione di ogni ruolo e funzione di una forza politica di centrodestra e che anzi si risolve nella contrapposizione radicale con l’unico centrodestra esistente: quello che si riconosce in Berlusconi ed è formato dal Pdl e dalla Lega. In effetti, fin dalla sua nascita il FLI ha contemporaneamente un drammatico problema di governance e un problema di collocazione politica che conferma la natura fragile e occasionale del suo impianto".