''Occorre dare forma e forza ad una democrazia rappresentativa''. Lo ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che alla presentazione alla Camera del libro di Lucia Annunziata 'Il potere in Italia', ha fatto riferimento al nuovo governo di Monti e ai compiti che si trova davanti.
Bersani in proposito ha espresso particolare apprezzamento per il ripetuto richiamo che Monti ha oggi fatto all'equità come criterio dei provvedimenti che dovranno essere presi. ''E' l'unica condizione -ha detto- per rendere credibile i cambiamenti. E questo per motivi anche pratici ed economici perché' la disuguaglianza è contro, è impedimento alla crescita''.
Una situazione, ha proseguito Bersani, avvertendo di voler fare una valutazione un po' filosofica, che ''se uno non guarda al singolo albero ma alla foresta'' comprende che ''in questa fase abbiamo un'entropia del potere''. In Italia poi, per le sue particolari condizioni per il segretario democratico ''prendono vita poteri un po' informi''. A determinare questo stato di disordine del potere e delle strutture sociali e politiche per Bersani è il fenomeno della globalizzazione che ha alterato fino a far cadere vecchi equilibri e poteri. Ha fatto l'esempio della figura tradizionale dell'imprenditore e dell'operaio con il primo che comanda e il secondo che ubbidisce. In realtà, ha spiegato Bersani, oggi ''anche l'imprenditore deve ubbidire e fa quel che 'deve' fare all'80 per cento delle sue decisioni''.
Il problema vero per il segretario Pd è che al fondo della globalizzazione compaiono i ''populismi'' e a quel punto si ''fa fatica a capire quale sia l'autonomia dei poteri'' in discussione. L'esperienza di oggi, per Bersani, rivela come ''l'illusione di onnipotenza dopo un po' trasmigra nell'impotenza'' con un conseguente ''crollo del meccanismo di credibilità venendo meno, cadendo, la promessa iniziale'' fatta dal populismo di turno che così ''finisce vittima della sua stessa macchinazione''.