''Qualcuno ha temuto che il Governo tecnico avrebbe finito per sottrarre centralità al Parlamento. Noi invece pensiamo l'opposto per diverse ragioni. Il primo motivo è la centralità perché' l'assenza di una maggioranza politica toglie quei luoghi legittimi - incontri tra i partiti, i vertici propri appunto delle coalizioni - e porta tutto il confronto di merito sulle singole scelte in Parlamento, nel confronto tra i gruppi parlamentari, nel confronto tra i gruppi, le Commissioni parlamentari e il Governo. Tutto qua, tutto in Parlamento, e dovremo trovare, signor Presidente, le forme perché' il coinvolgimento sulle scelte del Parlamento non sia soltanto nel momento dell'approvazione o delle modifiche delle misure proposte dal Governo, ma sia nella preparazione delle misure del Governo, in un rapporto molto stretto tra le Commissioni parlamentari e i Ministeri''.
Lo ha detto il presidente dei deputati democratici Dario Franceschini nel suo intervento in aula alla Camera nel dibattito sul nuovo governo. Un ''secondo motivo per cui potremmo trovarci e vogliamo trovarci in una situazione di nuova centralità del Parlamento, è che l'assenza fisiologica, normale, dello scontro politico tra maggioranza e opposizione, almeno -ha sottolineato Franceschini- come l'abbiamo conosciuta, e i tempi che questo comporta, i percorsi parlamentari che questo sempre ha comportato, può invece metterci davanti ad un periodo fecondo in cui approvare molte leggi che il Paese aspetta, anche molte leggi che magari non richiedono la copertura e non richiedono un impegno di spesa, ma che sono ugualmente urgenti''.
''Il terzo motivo di una nuova centralità del Parlamento, è che mentre il Governo sarà naturalmente concentrato, insieme a noi, sulla missione di risanamento finanziario e di ricostruzione della crescita, noi -ha detto Franceschini- possiamo approvare le riforme istituzionali che è possibile approvare in diciotto mesi. E' l'altra faccia, per l'Italia, dell'uscita dalla crisi: il risanamento deve essere accompagnato dalla modernizzazione del sistema istituzionale, per reggere i tempi accelerati del mondo globale e per non essere impantanati nelle lentezze''.